Dopo il periodo di lockdown ritornano i biomeccanici per le valutazioni per lo sport
Il 31 luglio 2020 presso Studio Zara 19 con MAURO TESTA e il suo assistente DANIELE SERGIO potrai effettuare una visita di biomeccanica completa, che si avvale di metodologie e di macchinari all’avanguardia e ti moderne tecnologie e comprovata esperienza!
NECESSARIA LA PRENOTAZIONE
COSA È LA BIOMECCANICA?
La biomeccanica per lo sport si occupa dello studio del movimento umano in ambito sportivo, cercando di comprendere come ottimizzare la prestazione motoria e i fattori che la compongono (forze propulsive e resistenze).
I VANTAGGI
✓ Prevenzione o risoluzione di infortuni e/o problematiche da sovraccarico
✓ Miglioramento dell’efficienza e della performance
✓ Maggior comfort durante l’allenamento
CON I PROFESSIONISTI DI BIOMOOVE, OFFICINA MECCANICA VALLE e STUDIO ZARA 19
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La paura e la medicina tradizionale cinese
a cura di: Dott.ssa Nunzia Cisarò – Medico chirurgo specializzata in Agopuntura e tecniche complementari
Questo momento così eccezionale e drammatico ci sta mettendo alla prova. Siamo messi di fronte ad una delle emozioni più ancestrali e strettamente legata alla sopravvivenza che l’essere umano possa provare, cioè la PAURA.
Paura di ammalarci, paura che si ammalino i nostri cari, paura del futuro. Stiamo affrontando qualcosa che non riusciamo a vedere e questo amplifica la percezione di non essere adeguatamente preparati ad affrontarla.
Per quanto tutto questo sia motivato tuttavia non saper gestire questa emozione può creare problemi che riguardano sia la nostra salute fisica che psichica, oltre che compromettere le nostre difese immunitarie, che ora più che mai necessitano di essere mantenute in equilibrio.
In Medicina Cinese la paura è una emozione legata al Rene. Questo organo che insieme al Cuore fa parte dell’asse Rene- Cuore (livello shao Yin), possiede energeticamente delle caratteristiche che lo rendono unico, in quanto racchiude l’essenza della nostra vitalità che si riduce fisiologicamente con la vecchiaia. Per questo l’energia custodita dal Rene può essere solo preservata ma non rigenerata come avviene per gli altri organi. Quando proviamo paura, sperimentiamo un’emozione che può salvarci la vita perché attiva quel meccanismo che in fisiologia, viene descritto come “fight or fly”, cioè la possibilità di fronte ad un pericolo di combattere o fuggire, reazioni che si attivano per garantirci la sopravvivenza in una situazione di pericolo. Da un punto di vista ormonale lo stress, attiva un meccanismo a cascata che partendo da un area del cervello detta Ipotalamo conduce all’aumento della produzione del cortisolo, ormone steroideo, prodotto non a caso da ghiandole poste poco sopra il rene e dette appunto surrenali. Il cortisolo è a sua volta responsabile della conversione degli acidi grassi in energia, che ci sosterrà proprio nel momento di reagire con “l’attacco-fuga”. Tuttavia se questo stato di allarme perdura nel tempo, diventa cronicamente parte di noi ed inizierà a tradursi in segnali tangibili sul nostro organismo.
Gli alti livelli di cortisolo infatti hanno come effetti diretti l’aumentato rischio di sviluppare malattie metaboliche quali diabete, ipertensione arteriosa e obesità, ci predispone a depressione e deficit cognitivi il cervello, oltre che cosa molto importante in questo un momento, abbasserà le nostre difese immunitarie
Da un punto di vista energetico la paura prima disperde e poi fa scendere verso il basso, il nostro Qi, cioè la nostra energia, i bambini infatti quando perdono il controllo delle proprie emozioni, si fanno la pipì addosso, questo è un esempio dell’iper attivazione del Rene. Le ricadute a lungo termine di questo calo di energia provocano astenia, scarsa libido, infertilità, cronica sensazione di freddo, insonnia, dolore lombare, dolore alle ginocchia, perdita di capelli e problemi di carie o caduta di denti. La paura può anche bloccare, ciò può tradursi nel blocco del diaframma, portando a problemi digestivi e respiratori.
Come possiamo allora aiutarci a preservare l’energia che ci fornisce questo importantissimo organo?
In mancanza dell’agopuntura possono essere massaggiati o riscaldati, dei punti localizzati sul meridiano del Rene che nutrono e rafforzano l’energia dell’organo, tra cui KI 1, KI 4, BL 67, BL58. Oppure nel caso di forte ansia riequilibrare l’energia del Cuore con i punti HT7 e PC 8.
Possiamo aiutare il Rene anche con i suggerimenti della dietetica cinese che consiglia di consumare alimenti di natura fresca che eliminino il calore, alimenti di sapore amaro e leggermente acido; alimenti di natura tiepida e sapore salato e leggermente salati.
Per cui tra le erbe aromatiche: l’angelica, l’anice stellato, il basilico, la melissa; tra gli ortaggi e le verdure: il cetriolo, la cicoria, il finocchio, le insalate tipo cicoria, il pomodoro, il sedano, il songino, gli spinaci; tra i prodotti di origine animale: il coniglio, i mitili ed i formaggi vaccini; tra i frutti il lampone, il limone, il mandarino, la mela, l’arancia. Evitare alimenti di natura calda quali aglio, cannella, ginepro, pepe, peperoncino, peperone, salvia, timo, caffè e frutta secca. Infine i funghi in tutte le varietà possibili sono l’alimento che sopra ogni altro tonifica l’energia del Rene.
Con la fitoterapia possiamo tonificare l’energia Yin con erbe che nutrono ed umidificano, e che svolgano effetto ansiolitico come ad esempio preparati a base di mughetto giapponese (Ohiopogan iaponicus), e asparago cinese (Asparagus cochinchinensi).
Dottoressa Nunzia Cisarò
Qualifica: Medico chirurgo specializzata in Agopuntura e tecniche complementari
Attività: Agopuntura, Moxibustione, Auricoloterapia, manipolazioni miofasciali
Consigli podologici per la quarantena
a cura di: Dott.ssa Federica Vassallo – Laureata in podologia con Master in Posturologia, Biomeccanica del piede e Plantari
L’emergenza Corona Virus ci sta imponendo una vita tra le mura domestiche all’interno delle quali è importante non perdere alcune buone abitudini per prendersi cura della salute dei propri piedi e prevenire spiacevoli problematiche.
Presentiamo qui un breve video in cui viene data una serie di accorgimenti utili a tal fine.
Dottoressa Federica Vassallo
Qualifica: Dottoressa in podologia
Attività: Podologia, Posturologia, Plantari biomeccanici e posturali, Ortonixia, Podologia pediatrica
Yoga e Coronavirus.
La pratica quotidiana ai tempi della quarantena.
a cura di: Dott.ssa Daria Mascotto – Dottoressa in scienze Etno-antropologiche, Operatrice Ayurvedica e danzeducatrice®
All’inizio c’è come una resistenza.
Qualcosa in noi si oppone.
Non mi riguarda. Non posso fermarmi, smettere di.
Poi arriva la paura. Una vaga stretta al torace.
Paura di che cosa?
Di perdere qualcosa, di rinunciare. Di non sapere. Di soffrire. Di morire.
Yoga Sutra di Patanjali, testo cardine della tradizione, sintetico e scarno, è composto da 195 aforismi trasmessi per secoli solo oralmente, da maestro a discepolo. Tra il II secolo a.C. e il IV secolo d.C. i Sutra sono stati trascritti e consegnati alla storia dell’umanità. Oggi, dopo più di duemila anni, sono ancora oggetto di studio e di interesse da parte di ricercatori e praticanti di tutto il mondo. L’Occidente in particolare, da un secolo e oltre, sembra aver sviluppato una grande voracità del sapere antico, radicato nell’esperienza di uomini e donne che allora come oggi si trovano a porsi, seppur in contesti diversi, le stesse domande esistenziali.
Perché la condizione umana si presenta sempre legata a sofferenza, malattia, vecchiaia, morte? E come queste forme di sofferenza influiscono su di noi, sulla nostra coscienza, sul nostro comportamento?
I Sutra individuano le cause della sofferenza umana in 5 radici, i Pancha Klesha.
Avidya, “ignoranza”, indica qualcosa che va oltre il non sapere in termini di non conoscenza. Ci suggerisce la nostra incapacità a vedere le cose “come sono”, in primo luogo noi stessi. Questa incapacità deriva a sua volta da atteggiamenti interiori abituali, meccanici e ripetitivi, che costituiscono il senso dell’Io, Asmita. L’Ego deve alimentarsi di certezze per sussistere, deve rafforzare l’immagine che ha di se stesso, avvolgendosi di sicurezze e fissando in una forma stabile il continuo flusso del divenire. Attraverso il desiderio, Raga, il voler possedere o il rifiutare qualcosa o qualcuno, Dvesha, l’Ego si rafforza dietro strutture mentali che offrono l’illusione di essere separati dagli altri, affievolendo sempre di più proprio quel senso di appartenenza ad un unico organismo vivente che potrebbe realmente appagarlo e spingendolo al contrario verso Abhinivesha, l’ultima forma di afflizione: l’attaccamento alla vita, la paura della morte. Ci prende una frenesia del vivere, come reazione alla sensazione di aver imboccato una via che non conduce in nessun luogo, se non all’ansia per la perdita della vita stessa.
Tutti siamo preda di questo meccanismo.
Ma è possibile uscire da questo ingranaggio? Domandano i Sutra.
Yoga nasce come ricerca di libertà, di risposta a questa domanda.
Patanjali propone una Via semplice, concreta: la pratica di Hatha Yoga. Asana, Pranayama, Dhyana.
Partire da qui, partire da sé. Corpo, respiro, mentale. Ascoltarsi, rinunciando alle armature che difendono il nostro Ego, interrompendo l’identificazione con l’agitazione che ci abita continuamente, per imboccare il cammino della ricerca.
Pandemia? Qui? Ora?
Ci si affaccia sulla soglia di qualcosa di nuovo. Di spaventoso. Ma proprio perché non sappiamo come reagire di fronte a ciò che non conosciamo, intravediamo aprirsi nuove possibilità.
Nuove possibilità? Eravamo già abbastanza occupati con le vecchie! Così tanto occupati da non poterci proprio fermare.
Arrivano sciami di pensieri, che rimbalzano sul respiro.
Bene, ma ora ci siamo. No, non domani. Ora.
Ci dobbiamo fermare. Ora. Stare in casa.
Abbiamo tempo. Abbiamo silenzio.
O forse ancora no. Ancora bisogna lasciare che si esaurisca la eco delle azioni avviate.
La sospensione delle attività. L’isolamento. Sono un invito.
Possiamo gentilmente declinarlo, oppure possiamo superare il disagio iniziale e stabilire una relazione con noi stessi autentica, diretta, e attraverso noi stessi con gli altri, con la realtà. Il primo passo è osservarsi, riconoscersi per come si è. Sorprendersi. Tedio, senso di soffocamento sono ancora una volta reazioni dell’Ego che non vuole mollare la presa, che ancora preferisce la solita sofferenza addomesticata all’ignoto, al caos del non conosciuto, fosse anche presagio di felicità.
Yoga Sutra è strutturato in quattro Pada, quattro Libri. Il primo è chiamato Samadhi.
Samadhi in sanscrito ha diversi significati. Indica una fusione, una perdita di individualità, ma anche, in chiave più concreta, la sepoltura, la tomba. Alla morte, infatti, si perde la propria forma singola per tornare parte del Tutto universale. Non è casuale che in molte tradizioni spirituali si segni il passaggio iniziatico che conduce alla trasformazione con una morte e una rinascita simboliche. Anche nella pratica, spesso, cominciamo portando ritualmente il corpo in Shavasana, nella posizione del cadavere, arrendendoci alla forza di gravità e abbandonando l’attitudine difensiva di Asmita. Qualcosa di noi rinuncia a intervenire secondo gli schemi abituali, qualcosa di noi resta vigile, nella calma. Si creano le condizioni perché il cambiamento possa avvenire.
Bene, ci siamo.
Adesso tutto si dilata.
Fuori c’è un silenzio irreale. Dentro casa le ripetute, intime, movenze quotidiane cadenzano il trascorrere del giorno. Ogni gesto si tinge di un colore più vivido. Ogni suono si fa scandito.
Ciò che restava nascosto, sommerso dal continuo vortice del fare, emerge alla coscienza. Aspetti del vivere che diamo per scontati. Lo stesso vivere. Sensazioni interiori alle quali non concediamo mai ascolto. Ora possono trovare spazio.
La quarantena, questo tempo sospeso in cui la routine si interrompe, ciò che si dava per scontato non lo è più e questo ci offre l’occasione per estendere l’esperienza della pratica yoga nella vita quotidiana. Un passaggio dall’Hatha Yoga al Raja Yoga, la pratica permanente.
Il Covid-19, un virus, invisibile agli occhi, con la forza prorompente di una meditazione profonda, ci spalanca sotto i piedi l’abisso delle nostre convinzioni e convenzioni più fittizie. Lo sguardo si modifica per svelare come la separazione fra gli esseri non esiste se non nella nostra mente. La nostra stessa struttura corporea è in costante dialogo con il resto della realtà, su tutti i piani. Solo che, normalmente, la nostra ragione non ne tiene conto.
Samadhi Pada ci racconta del processo di trasformazione della coscienza, necessario per passare da uno sguardo che separa ad uno che unisce.
La pandemia (pan in greco significa Tutto e demos popolazione) suona come un’esortazione della Natura, credo, a ricordarci che siamo Uno. Possano uomini e donne coglierne il richiamo, affinare le qualità della propria consapevolezza e agire di conseguenza.
Naturalmente questo percorso non può realizzarsi dall’oggi al domani. Ha bisogno, come un seme, di essere piantato, di trovare terreno fertile e nutrimento. Ha bisogno di tempo per germogliare e di calore per dare frutti. Dovremo essere vigili e costanti. Gentili e coraggiosi. Per cominciare, sarebbe già interessante se per un attimo rinunciassimo all’abituale, pressante ritmo che definisce la nostra epoca e lo stile di vita della nostra società e ci lasciassimo sperimentare altri modi di sentirsi vivi, interrogando le sensazioni inusuali.
Dottoressa Daria Mascotto
Qualifica: Dottoressa in scienze Etno-antropologiche, Operatrice Ayurvedica e danzeducatrice®
Attività: Massaggi e Trattamenti Ayurvedici, lezioni di Hatha Yoga e Yoga gestanti
Esercizi per la colonna cervicale
a cura di: Dott.ssa Marialaura De Caro – Laureata in Scienze motorie e specializzata in Scuola della schiena
L’emergenza Corona Virus ci sta imponendo una vita tra le mura domestiche all’interno delle quali è importante non perdere alcune buone abitudini tra cui quelle di fare del corretto movimento per tutte le nostre articolazioni, per la muscolatura e in particolare per la nostra colonna vertebrale che risente moltissimo della sedentarietà e delle posture scorrette.
Presentiamo qui un breve video che illustra una serie di semplici esercizi da eseguire comodamente seduti a casa e che possono essere di grande aiuto per riequilibrare la fissità di alcune posizioni che oggi più che mai stiamo assumendo per molte ore al giorno, dal momento che attività come leggere, guardare il cellulare e, perchè no, magari cucinare e cucire o fare del bricolage sono sicuramente le azioni che ci accompagnano per molte ore in queste giornate di quarantena.
Dottoressa Marialaura De Caro
Qualifica: Laurea in Scienze motorie e Master in Posturologia
Attività: Insegnante Back School
Sistema immunitario e alimentazione
a cura di: Dott.ssa Giulia De Angelis – Biologa Nutrizionista
L’emergenza Corona Virus ci sta imponendo una vita tra le mura domestiche all’interno delle quali la consolazione con il cibo e in modo particolare con i dolci può essere una facile tentazione.
Vediamo insieme perché mantenere un’alimentazione sana con alcune scelte mirate può aiutarci a rinforzare il nostro sistema immunitario.
L’intestino si dice che sia il “secondo cervello” del corpo e punto focale del sistema immunitario
Nel primo tratto dell’intestino, in modo particolare nel Digiuno e nel Tenue, si gioca il 70% della risposta immunitaria. Mantenere in salute questo tratto dell’intestino, cioè mantenere in buona salute tutti quei batteri che lo popolano (stato di Eubiosi) è fondamentale per avere una buona risposta immunitaria.
Spesso il nostro intestino presenta al contrario quella che viene definita la Disbiosi intestinale che non è una patologia ma è uno stato fisio-patologico che predispone, secondo numerosi studi, a un gran numero di patologie. Consiste in una alterazione degli enzimi e della flora batterica, che vive all’interno dell’intestino, chiamata anche microbiota intestinale, che causa una serie di sintomi a carattere non solo intestinale ma anche extraintestinale.
Gli alimenti crudi come frutta e verdura cruda (ben lavati) sono fondamentali per un giusto apporto di Sali minerali e vitamine ma in modo particolare sono importanti gli estratti di verdure a foglia verde che contengono fibre prebiotiche in grado di alimentare il 90% dei batteri presenti nel nostro intestino. Attenti quindi a non fare estratti solo con 2-3 tipi di frutta (molto calorici) ma date più spazio a foglie verdi (spinaci, bietole, cicoria, crescione, sedano, foglie di cavolo nero e verde) e valutate l’aggiunta di 1 singolo frutto per rendere più piacevole l’estratto. A questo spuntino potete aggiungere frutta secca come mandorle noci, arachidi importanti per la risposta immunitaria in quanto sostanze prebiotiche ricche di minerali, aminoacidi e omega3.
Anche i beta glucani sono i maggiori componenti della frazione solubile della fibra alimentare, soprattutto quelli dell’orzo e dell’avena che danno luogo ad una serie di effetti benefici quali rallentamento dello svuotamento gastrico, incremento della peristalsi intestinale e del contenimento dei livelli di colesterolo e glucosio ematico nell’uomo.
E’ importante diminuire l’assunzione di zuccheri raffinati (quindi dolci con zucchero raffinato o merendine), di cereali contenenti glutine e di latte e formaggi. La gliadina (proteina contenuta nei cereali contenenti il glutine) e la beta caseina (proteina del latte e dei formaggi) devono essere divise nel nostro organismo ad opera di enzimi presenti nel nostro corpo; l’eccessiva consumazione di questi alimenti non trova spesso nel nostro organismo come risposta una quantità sufficiente di enzimi per poterle digerire e anche questo fenomeno è causa di un’ immunodepressione.
Molto bene in alternativa al latte e ai formaggi lo yogurt magro o ancor meglio il Kefir, un latte fermentato ancor più ricco di batteri che andranno ad arricchire la nostra flora intestinale.
Mantenendo 2/3 volte al massimo a settimana cereali con glutine si trova un’ottima alternativa nei cereali a base di grano saraceno il quale contiene il trans resveratrolo che è una fitolessina cioè un composto polifenolico ( una delle tante molecole che le piante producono per proteggersi in situazioni di stress). Si può mangiare la pasta di grano saraceno, I chicchi cotti nelle minestre oppure si può usare la farina per pane, per crostate, per crêpes o per pancake durante la colazione.
Fondamentale è l’uso del limone ricco di vitamina C, antiossidante per eccellenza. E’ consigliata tutti i giorni la spremuta di 1 limone in acqua tiepida con un pizzico di bicarbonato di potassio.
In ultimo non devono mancare nella nostra dieta l’olio extravergine di oliva spremitura a freddo e di semi di lino o di canapa (ricchi di fosfolipidi fondamentali per le membrane cellulari e necessari per l’attivazione immunitaria). Fate attenzione alla data di produzione e non di scadenza perché più è fresco l’olio e maggiori sono gli effetti benefici.
Ovviamente oltre a prediligere questi alimenti è fondamentale mantenere l’apporto proteico di pesce ricco di omega 3, carne magra (ma al massimo 2/3 volte a settimana quella bianca e 1 volta quella rossa) e dei legumi.
Dottoressa Giulia De Angelis
Qualifica: Biologa, Nutrizionista
Attività: Responsabile A.C.S.I.A.N. intolleranze alimentari e nutrizione
In questo momento così difficile, inaspettato e particolare, dopo l’iniziale paralisi fisica, mentale ed emotiva che penso accomuni tutti noi italiani, ci siamo guardati dentro e, uniti come persone e come professionisti abbiamo deciso di offrire a tutti coloro che ci seguono un supporto pratico, affinchè questa situazione possa diventare un’opportunità per tutti noi.
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Biomeccanica per lo sportivo: nuova data per le valutazioni
7 febbraio 2020 | dalle ore 9 alle ore 19
OGNI PRIMO VENERDI’ DEL MESE!!
Nasce una nuova collaborazione tra gli specialisti del centro di biomeccanica Biomoove, la storica officina Meccanica Valle e Studio Zara 19!
Il 7 GENNAIO 2020 presso OFFICINA MECCANICA VALLE con MAURO TESTA e il suo assistente DANIELE SERGIO potrai effettuare una visita di biomeccanica completa, che si avvale di metodologie e di macchinari all’avanguardia e ti potrai affidare volendo alla competenza tecnica dei meccanici Valle!
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